Maggio 2008: Primi suini clonati destinati alla ricerca sul trapianto d’organi, primi in Europa

Sono nati in Italia i primi due maiali europei geneticamente modificati ad hoc per lo xenotrapianto, presso il Laboratorio di tecnologie della riproduzione (Avantea) di Cremona, diretto dal prof. Cesare Galli, già 'papà' del primo toro clonato Galileo e della prima cavalla fotocopia Prometea. I due suini, un maschio e una femmina - spiegano gli esperti - sono stati prodotti nell'ambito del progetto di ricerca 'Xenome': un consorzio finanziato dalla Commissione europea, che raccoglie laboratori internazionali leader nella ricerca preclinica sullo xenotrapianto e sulla clonazione degli animali. Questo successo è stato ottenuto grazie alla stretta collaborazione con il Massachusetts General Hospital (Mgh) di Boston - sottolinea il Ltr - I nuovi suini ospiti dello 'zoo' di Galli sono chiamati maiali 'GAL-knock-out' o 'GAL-KO', perché privi dell'antigene responsabile per il rigetto iperacuto che avviene quando gli organi di maiale vengono trapiantati nei primati. Lo xenotrapianto - ricorda il team cremonese - è una procedura in cui tessuti o organi sono trapiantati da una specie all'altra.

Il maiale è la specie d'elezione, per le sue molte somiglianze anatomiche e fisiologiche con l'uomo. L'obiettivo della ricerca sullo xenotrapianto è fornire, in futuro, una fonte affidabile di cellule, tessuti e organi alle migliaia di pazienti in lista d'attesa per un trapianto a causa della cronica carenza di organi umani da donatore. A questo dato si aggiungono i recenti e significativi passi avanti fatti nel campo dell'ingegneria genetica e della clonazione, che hanno notevolmente migliorato la produzione di maiali portatori dei geni necessari per superare le barriere immunologiche dello xenotrapianto, assicurano Galli e colleghi. La biosicurezza è un altro aspetto importante da affrontare - continuano - L'aspetto etico, infine, è stato oggetto di intenso dibattito e ora la maggior parte degli esperti di bioetica accettano lo xenotrapianto. Ad oggi, infatti, i maiali 'ogm' per lo xenotrapianto non differiscono fenotipicamente dai milioni di suini che sono allevati nel mondo per la produzione di carne.

L'eliminazione dell'antigene GAL è dunque il primo passo per arrivare a generare organi di maiale che possano essere meglio tollerati dal sistema immunitario, e quindi trapiantati con successo prima nei primati e poi nell'uomo. I ricercatori italiani ricordano che l'equipe di Sachs del MGH è stata la prima al mondo a rimuovere il gene necessario a generare suini GAL-KO. Il centro Usa ha quindi fornito le linee cellulari derivate dai suoi maiali al Ltr, e quest'ultimo le ha usate nella procedura di clonazione (il trasferimento nucleare somatico, o Sntc) che ha generato maiali portatori della stessa modificazione genetica. Altre gravidanze sono in corso e nuovi animali nasceranno nei prossimi mesi, aggiungono Galli e i suoi. Questi maiali saranno riprodotti per aumentare il potenziale numero di organi per la ricerca preclinica, che in Europa verrà realizzata appunto dal consorzio 'Xenome', puntualizza il Laboratorio.

La mission degli scienziati di Cremona è migliorare la compatibilità degli organi da impiantare, per ridurre la risposta immunitaria più tardiva e l'infiammazione che attualmente limitano ad alcuni mesi la sopravvivenza a lungo termine degli organi xenotrapiantati. A questo scopo diversi geni sono stati già introdotti nelle linee cellulari oggi utilizzate per la clonazione, così da generare animali con ulteriori modificazioni genetiche. Questo, conclude il Laboratorio, è un obiettivo a lungo termine che si propone di generare nuova proprietà intellettuale da condividere con 'Xenome' e MGH. I ricercatori puntano infine a creare opportunità industriali e biomediche per l'allevamento di questi maiali hi-tech e l'utilizzo dei loro tessuti nella ricerca preclinica.

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