11-12 apr 2011: A Cremona il meeting del progetto europeo Xenome sullo xenotrapianto

Si è svolto a Cremona, organizzato da Avantea, un importante meeting per fare il punto, insieme al team del prof. Cesare Galli, sullo stato di avanzamento delle ricerche basate sullo xenotrapianto, per rispondere all’esigenza sempre crescente di organi per il trapianto e la cura di malattie degenerative dell’uomo. 
L’11 e 12 aprile 2011, i rappresentanti di 22 centri scientifici di fama mondiale hanno discusso, dell’avanzamento delle attività legate al progetto europeo Xenome, che nasce per sviluppare la ricerca preclinica nel campo dello xenotrapianto (si veda la spiegazione a pié di pagina), basata sul modello suino.

“Non siamo a Cremona per caso” afferma il prof. Cozzi, pioniere a livello mondiale dello xenotrapianto, “siamo qui perché il gruppo di Galli è il punto di riferimento per la tecnologia d’ingegnerizzazione genetica, per cui negli ultimi anni ha assunto un profilo di imparagonabile spessore in questo campo”.
Il compito di Avantea nel progetto è “rendere più compatibili gli organi del modello suino con l’uomo, ingegnerizzando l’animale” aggiunge il prof. Galli “dal momento che abbiamo individuato molecole che sono responsabili del rigetto. Ci sono informazioni immunologiche che vengono trasferite a chi ingegnerizza per rendere l’animale (e quindi i suoi organi) più vicini all’uomo. È ormai il terzo anno che produciamo maiali ingegnerizzati per gli altri centri.”

Avantea è quindi il punto di partenza; poi, i gli animali vengono mandati in Belgio per il trapianto di pancreas della Catholic University of Louvain, il cui referente a Cremona è Pierre Gianello ; in Francia da Jean-Paul Soulillou dell’Istituto di trapianto e della ricerca sul trapianto dell’INSERM (Istituto nazionale francese di ricerca) di Nantes per il trapianto di reni; a Padova per il trapianto neuronale il terzo da Emanuele Cozzi dell’Azienda Ospedaliera di Padova, che è anche il coordinatore del progetto con un budget di € 10.000.000,00.
In questi laboratori si cerca di vedere se quello che viene allestito è efficace da poter essere trasferito in un contesto clinico.
“Come prima cosa,” afferma il prof. Cozzi coordinatore di progetto “abbiamo avvicinato lo xenotrapianto alla clinica, al malato. In secondo luogo, il modello che abbiamo proposto alla Commissione Europea non è il topo, ma il suino che è più vicino all’uomo. Abbiamo scelto il modello più difficile e abbiamo promesso all’UE che le informazioni che creiamo sono essenziali per la disciplina del trapianto. Oggi la persona che riceve un trapianto di rene muore entro i 10-12 anni dal trapianto, nel 50 % dei casi, per il fegato sono 15-16 anni e per il cuore 12-13. L’immunologia umana è difficilissima: è essenziale studiare alla perfezione il contesto del rigetto. Abbiamo pochi organi; quelli trapiantati non durano per sempre e la popolazione invecchia. Per fare un esempio, un malato di dialisi costa allo Stato Italiano € 80.000 €. Ecco dove si inserisce lo xenotrapianto.”
“I risultati di Galli sono molto avanzati” comunica il francese Soulillou “hanno le migliori performance d’ingegnerizzazione, migliori di tutti i 27 partner del network.”

 

FRONTIERA RIVOLUZIONARIA PER LA MEDICINA UMANA

Con il termine xenotrapianto (dal greco xeno, che significa estraneo) si intende il trapianto di organi, tessuti o cellule tra organismi di due specie diverse.
L’animale più studiato come donatore di organi per l’uomo è il suino, in quanto ha delle similitudini anatomiche con la specie umana. La più grande barriera resta ancora quella immunologica, ma diverse ricerche si stanno concentrando sullo sviluppo di animali geneticamente modificati per poter superare alcuni ostacoli. Restano tuttavia quesiti di ordine etico, in particolare da parte dei militanti animalisti, che si oppongono all’idea di creare animali usati come riserva di organi per gli esseri umani. Dal punto di vista strettamente medico, restano invece alcuni dubbi rispetto alla possibilità di trasmettere zoonosi.
La disponibilità di organi di maiale e cellule per il trattamento di pazienti con insufficienza terminale d’organo rappresenterebbe una rivoluzione nella medicina umana. Tale possibilità è recentemente diventata più realistica. Ora è stato stabilito che la maggior parte delle difficoltà insite nello xenotrapianto derivano da un importante numero di processi biologici fondamentali, in particolare quelli coinvolti nella regolazione delle principali cascate molecolari (come la coagulazione e complemento).

Secondo le più recenti linee guida dell’Unione Europea, uno xenotrapianto è definito come ogni procedimento che comporta:

  1. l’impianto di trapianto o l’infusione di un destinatario umano di organi, tessuto o cellule vitali di origine animale (xenotrapianto di tipo A);
  2. il contatto ex vivo del corpo umano, cellule vive, tessuti o organi di origine animale (xenotrapianto di tipo B).

Nel progetto Xenome, c’è un External Advisory Board, responsabile, tra l’altro, della supervisione delle attività in relazione al rispetto dei principi etici e giuridici. Inoltre, vi è un pacchetto di lavoro specifico dedicato agli aspetti etici e giuridici degli xenotrapianti.

Dal punto di vista etico, è importante sottolineare che gli standard di trapianto in campo animale (ad es. scimmia) sono molto più severi rispetto agli standard di trapianto per l’uomo. Una condotta etica è alla base di una reputazione scientifica solida; Avantea da anni segue il principio cardine delle tre R:

  • Replacement: sostituire con altri metodi laddove è possibile raggiungere lo stesso scopo senza l’utilizzo di animali;
  • Reduction: utilizzare meno animali;
  • Refinement: alleviare e minimizzare i potenziali dolori e sofferenze per gli animali.

<media 353 _blank>Articolo La Provincia di Cremona "Xenotrapianto: speranza per molti malati incurabili" </media>
Articolo Cremona on Line "Il Professor Galli rilancia gli xenotrapianti"

 

Indietro